Il Museo del Biroccio marchigiano, costituito nel 1967 da Glauco Luchetti Gentiloni al piano terreno dello storico Palazzo Beltrami-Luchetti a Filottrano (Ancona), è sorto con il preciso scopo di raccogliere un numero di esemplari sufficienti a poter evidenziare le caratteristiche del carro agricolo marchigiano e le differenze strutturali e pittoriche che esistono da zona a zona.
Per ogni area, identificabile approssimativamente con le attuali provincie, è presentato, un esemplare di carro con allegata una descrizione che permette di individuare le differenti soluzioni tecniche adottate e limitate, in genere, a risolvere il problema della legatura del carico.
Le variazioni della pittura, che sono poi quelle più sensibili ed evidenti, sono rilevabili invece dalle numerose tavole, dal 1951 al 1988, smontate e disposte sulle pareti.
Fotografie, disegni, oggetti d’arredamento e attrezzi vari completano questo quadro della cultura marchigiana che, pur non essendo molto conosciuto, rivela interessanti aspetti di abilità artigianale ed arte popolare.
A diffondere la conoscenza del carro ha contribuito in maniera determinante il volume “II Biroccio Marchigiano”, di Glauco Luchetti Gentiloni, edito a Firenze nel 1967 presso gli Editori Giulio Giannini & Figlio; esso è l’unico studio completo sull’argomento, finora stampato.